Dimmi chi sei sembra una domanda facile, ma è tutt’altro che semplice trovare una risposta. E questa, dobbiamo dirlo, è l’era delle risposte.
Se stai costruendo un tuo personal brand, avrai notato come formatori, blogger, o più semplicemente comunicatori ti invitano a fornire risposte. A cosa? Alle domande più comuni, e lo fanno perché i motori di ricerca si occupano di questo: offrono risposte.
Costruire un brand, però, non significa solo rispondere. La domanda “dimmi chi sei” dovrebbe essere alla base della creazione di un personal brand, perché se non sai chi sei, non puoi neppure fornire altro tipo di risposte.
Pablo Picasso sosteneva che i computer sono inutili, perché possono solo fornire risposte. Aveva torto?
Pensaci bene. Un motore di ricerca è qualcosa di preconfezionato, basato esclusivamente su domande di mercato e fornire risposte altrettanto confezionate.
In rete è facile trovare video o contenuti che ti spiegano come diventare ricco, come risolvere un dato problema, come sconfiggere una paura e così via. Ma quello che fanno è appunto fornire risposte pronte, che non è esattamente ciò di cui hai bisogno.
Dimmi chi sei è la domanda giusta!
Perché è la domanda giusta se stai pensando di costruire un valido personal brand? Perché è la domanda alla quale dovrai rispondere in solitudine e in maniera quanto mai sincera, senza che nessuno possa fornirti soluzioni già pronte.
Per esempio, se vuoi diventare ricco e famoso non dovresti cercare nei motori di ricerca contenuti che rispondano a questa domanda, ma porti tu stesso la domanda e chiederti perché non lo sei ancora diventato.
Se “dimmi chi sei” è la prima domanda da porsi, nel momento in cui si vuole raggiungere un traguardo, la seconda è sicuramente quella di chiedersi come mai non si è ancora raggiunto, rispondendo a entrambe con estrema sincerità e coerenza.
Obiettivi e limiti
Tu sei unico, non ci sono altre persone identiche. E scoprire i propri limiti è utile per definire anche i propri obiettivi. Un libro o un altro contenuto con delle risposte pronte non serviranno a colmare dubbi, soprattutto non potranno rispondere alle domande più importanti:
- dove voglio andare?
- cosa intendo fare per arrivare alla mia meta?
Dimmi chi sei è una domanda scomoda. Cercare una soluzione esterna, persino pagare per essa, è molto più facile, ovviamente. Azzera le responsabilità di non esserti affatto messo in discussione. Ma costruire il proprio personal brand non può prescindere da questo. Le domande aiutano a lavorare su se stessi, servono per farti ragionare, cambiare idea, rivedere le tue posizioni: se perdi tempo a cercare risposte, faticherai a costruire il tuo percorso.
Il punto di partenza per creare un buon brand è senz’altro la capacità di rispondere alla domanda: dimmi chi sei, in maniera pulita e autentica, senza paura.
Con difetti, dubbi e paure. Con la capacità di identificare i limiti e su di essi imbastire il tuo futuro.
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