Il mio podio social per il personal branding
Ci sono alcuni social network che aiutano a rafforzare il personal branding e altri meno. Quello che nell’ultimo anno sta andando per la maggiore è Instagram. Tanti professionisti, dai divulgatori scientifici a chi lavora nel mondo del web marketing, stanno sfruttando questo social come strumento per dare più visibilità al proprio brand o fare personal branding.
Facebook superato da Instagram e LinkedIn?
Facebook su questo fronte è rimasto un po’ indietro. Se dovessi fare un podio sarebbe questo:
3. Facebook
2. LinkedIn
1. Instagram
Su Instagram grazie alle storie, è più facile raggiungere i propri followers e di nuovi. Diminuisce la distanza tra te professionista e possibili clienti. Non sono rare le collaborazioni lavorative tra professionisti e influencer nate proprio grazie a questo social network.
Oltre al creare dei bellissimi progetti, si ha un effetto collaterale positivo: da entrambe le parti c’è una migrazione di nuovi followers e si evita il ristagno. Il che porta ad avere l’occasione di raggiungere nuovi ed eventuali clienti.
È vero le foto e le immagini la fanno ancora da padrone su Instagram, ovvio, però se si offrono degli ottimi contenuti e si rimanda al proprio blog, le soddisfazioni non tarderanno comunque ad arrivare. Ormai le persone sono stanche di vedere e ascoltare sempre la stessa minestra, la personalità e la competenza sono le vitamine che rafforzano il sistema immunitario del tuo fare branding.
LinkedIn e il personal branding
LinkedIn è un social concentrato sul mondo del lavoro e dei professionisti. Da gennaio le funzioni disponibili solo da desktop come il gestire le pagine linkedIn delle aziende o condividere dei file Excel o PDF di un case study con i propri collegamenti, senza dover creare una grafica apposta, sono disponibili anche da mobile.
Un’altra sua novità è l’aver inserito gli hastag. In questo modo sarà più semplice seguire gli argomenti legati al tuo mondo professionale o quelli satelliti che ti interessano. In più sarà più è come se mostrassi il tuo CV, le tue collaborazioni e la tua esperienza lavorativa nel complesso oltre che nel dettaglio con dei post ad hoc. L’ideale per chi vuole avere notizie sul tuo passato o presente lavorativo.
Ma allora Facebook, lo lasciamo perdere?
No. Facebook, al giorno d’oggi, può andare bene per realizzare dei gruppi chiusi che fanno sentire al sicuro e protetto chi ti segue, o delle academy per fare delle lezioni live in un determinato giorno alla settimana. Una tattica da sfruttare quando il budget è zero o si vuole testare il proprio pubblico prima di investire su dei webinar veri e propri.
L’algoritmo di Facebook fa vedere sempre le stesse persone e gli stessi argomenti. Non ti dà modo di arrivare a un pubblico diverso dai tuoi colleghi, i tuoi amici o zia Luisa che ti mette sempre il like sulla fiducia senza neanche leggere ciò che hai scritto.
Chi è sul social di Mark Zuckerberg è più restio a uscire da questo ecosistema e ad andare sul tuo blog a leggere tutto il blog post. Cosa che invece su Instagram o su LinkedIn accade con più naturalezza.
L’utente di Facebook preferisce avere tutto lì a portata di mano. In alcuni casi glielo puoi fornire, in altri, a seconda della tematica di cui stai parlando, è più complesso e fai prima a reindirizzarli al tuo blog o a fare una storia su Instagram o un video su IG Tv oppure su LinkedIn. In ogni caso perdi traffico diretto verso il tuo sito e non è un bene per il tuo posizionamento.
L’utente di Facebook al massimo condividerà i post di altri oppure se legge un tuo articolo dal tuo blog, schiaccerà il bottoncino per condividerlo. Che già sarebbe un gesto di grande conversione. Ma a quanto pare è sceso qualche gradino dietro rispetto ai social che ti aiutano a convertire e a consolidare il tuo personal branding.
In compenso, ti aiuta a mantenere il legame da amici che si può creare tra colleghi. Questo, se utilizzato in una determinata maniera, può essere un asso nella manica da giocare per il tuo personal branding. D’altronde sei e siamo esseri umani. Non possiamo pensare h24 al lavoro.
In conclusione
Alla fine Facebook non lo si considera per il proprio personale branding? Dipende. In questo caso credo che valga la vecchia e cara regola del scegli il social adatto all’azienda e al professionista. Non dimenticare che poi su ciascun social dovrai fare un lavoro di personal branding differente.
Io come web designer assieme al mio team di Bruce Design, con i nostri servizi ti aiutiamo a scegliere il social più adatto ai tuoi affari e come utilizzarlo per migliorare e affermare il tuo personal branding sul web.