La verità su networking, social e personal branding

Utilizza il networking per il tuo personal branding

Non importa quanti amici abbiate su Facebook o quanti follower su Twitter; non sono amici reali né veri fan. A contare sono le persone che sentiranno la vostra mancanza se domani non ci sarete più. Seth Godin

Una delle più famose citazioni di Seth Godin ti aiuta a capire che fare networking è una cosa seria per il tuo personal branding.

Social e networking

I social aiutano tantissimo nell’instaurare una rete di legami che possono esserti d’aiuto nella tua carriera lavorativa e per il tuo brand personale. Però farlo non è semplice.

Ti devi saper raccontare e coinvolgere le persone online proprio come faresti se fossi davanti a un gruppo di persone nuove dal vivo. Hai la possibilità di creare nuovi rapporti di amicizia e conoscenza.

Personalità, curiosità, una buona dialettica o scrittura, sommati all’essere se stessi senza pensare di voler apparire il migliore tra tutti, sono le caratteristiche che ti aiutano a creare un buon networking e rafforzare il tuo personal branding.

Eppure non si sa per quale motivo, ci sono dei professionisti e delle aziende che quando sui social e hanno un minimo di visibilità e qualche follower in più, subiscono una metamorfosi. Da persone semplici si trasformano in VIP viziati anni ‘90 che ogni azienda, secondo loro, deve chiamare per sponsorizzare i propri prodotti. Ma non funziona così.

Il tuo personal branding non crescerà se ti porrai con questo atteggiamento.

Non accettare amicizie sui social può essere un qualcosa di giusto ma bisogna sempre valutare chi si lascia fuori dalla propria cerchia di networking o a chi si nega la risposta a un commento. Questo perché una nota negativa resta più impressa nella mente delle persone rispetto ai gesti positivi.

Dall’online all’offline

Spesso azioni così banali vanno a influenzare l’impressione che le persone si fanno di te sul web. Per questo devi tenere a mente la frase di Godin. Appena è possibile è bene portare nel mondo reale i legami nati in quello virtuale. Fosse solo per un caffè, un weekend in viaggio assieme, un corso in un’aula fisica.

Molti influencer, e di solito i più umani e con i piedi ben saldi a terra di chi millanta di esserlo, hanno utilizzato questo metodo. Il loro branding ha avuto un’impennata in senso positivo, in breve tempo. Tanto da fargli guadagnare altri follower, quindi visibilità, ma anche altre offerte di lavoro o collaborazioni molto proficue.

Avere tanti followers non è sinonimo di qualità

Qualche mese fa fece scalpore l’episodio dell’influencer con più di 2 milioni di followers su Instagram non è riuscita a vendere più di una trentina di magliette del suo nuovo brand.

Cosa vuol dire? Che se non crei dei legami di spessore con la tua rete, le persone non ti considereranno come un brand. Quasi neanche come una persona che può dare un valore in più a chi la segue. Sarai una sorta di follow messo perché in quel momento eri sulla cresta dell’onda. Lo so, non è piacevole leggerlo, ma è così. E il tuo personal branding crollerà a picco.

Ecco perché avere tanti followers non sempre è sinonimo di qualità e garanzia.

Chi utilizza i social sta diventando sempre più consapevole di ciò che vuole e di cosa possono offrire. Vedi i divulgatori scientifici che hanno sempre più seguito.

Quindi se non saprai instaurare un legame con chi è dall’altra parte dello smartphone, mostrandoti come sei e offrendo un contenuto valido e non solo il frutto di una post produzione, verrai accantonato. I tuoi prodotti e servizi importeranno solo ai tuoi amici, cugini e a zia Lucia che ti adora.

In conclusione

Realizzare una strategia social per far aumentare la tua rete di contatti non è semplice. Certo buona parte del lavoro lo fa il tuo modo di essere e la tua personalità ma anche stabilire cosa pubblicare ti dà una grossa mano d’aiuto. Io da web designer con il mio team di bruce design e i nostri servizi, ti aiutiamo a farlo. Are you ready?

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