Personal branding: referenziare sempre se stessi

Che cos’è il personal branding?

Il Personal branding è colui che prende in considerazione solo se stesso mettendo fuori discussione tutti gli altri che gli sono intorno (autoreferenziale).

Il personal branding e la massima autostima

Questa “posizione” ha origini antiche di cui nessuno avrebbe mai pensato che in futuro sarebbe potuto diventare anche un lavoro.

Molti personaggi dello spettacolo, dello sport, ecc. sia italiani che stranieri avevano questo tipo di comportamento: erano sempre in bella mostra con il loro “io” ed il loro modo di essere.

Personaggi come Cassius Clay che ha dato di se stesso una credenza molto forte della sua identità. ma anche Vittorio Sgarbi, Brunello Cucinelli, Giovanni Rana ed altri.

Cassius Clay era molto bravo a rigirare le parole: lui diceva che  “Le persone veramente grandi nella storia non hanno mai voluto essere grandi per loro stesse. Tutto quello che volevano era la possibilità di fare del bene per gli altri e di essere vicine a Dio“. Bè, in realtà, lui aveva solo delle convinzioni che  metteva “in circolo” solo per se stesso. affinché facesse capire al mondo intero che lui fosse il “predestinato della situazione.

Clay, invece, pensava che usando il suo nome, la sua persona e la boxe come brand, avrebbe potuto lanciare messaggi sul razzismo influenzando con un impronta importante il mondo politico.

Di cosa si occupa il personal branding?

Il Personal branding mette la propria persona a disposizione dei brand per darne valore e garantirne la bontà.

Solo in questo caso il prodotto e la sua validità funziona.

Personaggi del mondo della moda ed inventori come Franco Rosso (Diesel), Coco Chanel, Steve Jobs ed altri sono diventate delle celebrità nel loro campo perché hanno instaurato con i loro clienti un forte legame lavorativo che si è anche tramutato in “affetto” tanto da diventare dei loro fans.

Le “frasi formule” di Cassius Clay nel branding

Le “frasi formule” di Cassius Clay “È la ripetizione delle affermazioni che ti porta a crederci. Quella credenza si trasforma poi in una convinzione profonda: è allora che le cose cominciano ad accadere!!”, oggi, affiancate al branding sono più che giuste in quanto è il credere in se stessi a portare a delle ottime opportunità e a dei guadagni sempre migliori.

Il posizionamento professionale nel branding

Non è facile parlare di se stessi soprattutto se bisogna farlo in modo positivo e questo, in ambito lavorativo, non è una buona opportunità.

Per questo ci si affida ad un brand che parlerà dell’attività e del marchio affinché i clienti possano scoprire la validità del marchio e fare un passaparola positivo.

Ma questo è l’errore che più facilmente si commette perché non va assolutamente bene dato che così si lascia il compito di attività di self marketing agli altri.

Però, così, ci vorrà molto tempo fino a quando si avrà la possibilità di essere riconosciuti come validi professionisti del proprio campo ed, è ovvio, che i concorrenti avranno avuto un’opportunità per approfittare della situazione.

A questo punto converrebbe pensare ad un buon posizionamento professionale, che grazie alla Promessa di Mercato, si arriverà prima all’autoreferenzialità e poi alla referenzialità.

L’autostima è certamente la carta vincente nel branding

Se si prende spunto ancora una volta dalle frase di Cassius Clay,  si capirà che l’autostima e l’autoreferenzialità, sono due punti importanti sia nella vita che nella professione.

Una delle frasi di Cassius Clay è  “Ero così veloce che avrei potuto alzarmi dal letto, attraversare la stanza, girare l’interruttore e tornare a letto sotto le coperte prima che la luce si fosse spenta”. Per alcuni potrebbe essere una frase dettata dalla presunzione del suo essere invece no: è la verità! Un pizzico di presunzione esiste anche ma, con questa frase, si evince la forza della personalità di Clay che l’ha portato nella vita ad essere sempre certo e sicuro di se stesso.

Perciò, in ogni caso, fare sempre riferimento a questa frase e dichiarare agli altri e sempre prima di chi ci sta accanto chi si è e ciò che si ha da offrire al mercato professionale.

Farsi conoscere con un curriculum vitae

Preparare una raccolta di tutte le esperienze e competenze professionali che ci si è costruiti nell’arco della vita comprese anche quelle della vita privata ed eventuali hobby.

A questo punto bisogna farla girare e fare in modo che i propri contatti ne vengano a conoscenza.

Fare attenzione al passaparola

Bisogna fare attenzione a chi prenderà in considerazione questa presentazione perché, se quando sarà presentata, verranno elencate solo qualità allora si sarà fatto centro ed, a quel punto, l’autoreferenzialità si sarà immediatamente trasformata in referenzialità.

Di conseguenza, il brand personale, sarà diffuso con piacere.

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