La ricevuta per prestazione occasionale: un guadagno in piena regola
Ci sono molte persone che in questi ultimi anni, usano la ricevuta per prestazione occasionale come una strada percorribile verso un guadagno sicuro, senza andare ad aprire partita iva. Devi sapere che la ricevuta per prestazione occasionale può essere usata persino da persone che hanno un lavoro da dipendenti.
Questo metodo viene usato pure dai pensionati che vogliono rendersi utili o arrotondare la pensione. La ricevuta per prestazione occasionale ha dei pregi e dei vincoli molto rigidi da rispettare di carattere giuridico e fiscale. Queste leggi devono essere conosciute molto bene, altrimenti si potrebbe incorrere in qualche problemino con un ente dello stato.
La ricevuta per prestazione occasionale e i dettagli noiosi
Tra tutte le varie documentazioni noiose che ci vengono chieste di leggere e di comprendere c’è pure la documentazione per la prestazione occasionale. Parto con il dirti che la ricevuta per prestazione occasionale non viene stampata o comunque emessa con le varie norme dell’iva.
Non deve essere emessa fattura. Alla persona che richiede il tuo servizio darai una semplice carta di ricevuta per prestazione occasionale. Specificando che la prestazione data è fuori dal campo di applicazione dell’iva ai sensi dell’art. 5 del D.P.R. 633/197.
La ricevuta per prestazione occasionale deve avere sempre dei dati ben precisi. Li vediamo qui sotto:
- I dati del cliente cioè nome, cognome, indirizzo e codice fiscale
- I dati del committente devono essere come quelli del cliente aggiungendo però la ragione sociale se si tratta di società o della partita iva
- Descrizione della prestazione svolta per il cliente
- Deve esserci l’importo lordo, ritenuta d’acconto che è del 20% e l’importo netto che ti viene dato
- Data, luogo e firma del cliente con bollo se si superano i 77,47€ e la marca da bollo di 2 euro
I limiti della ricevuta per prestazione occasionale
Una delle noie più viste e riviste da tutti quelli che usano la ricevuta per prestazione occasionale è quella di non superare i 5000 euro. I 5000 euro devono derivare da clienti diversi, altrimenti si ha l’obbligo di iscriversi alla gestione separata dell’Inps e al versamento dei contributi che richiede questa azienda. Non dimenticare che i contributi INP si calcolano dai 5000 euro in su.
I dubbi sulla ricevuta per prestazione occasionale
Come detto superati 77,47 euro bisogna andare a mettere sulla ricevuta una bella marca da bollo da 2euro che trovi in tabaccheria.
Il dubbio sorge nel momento in cui bisogna comprare la marca da bollo, chi la compra? La legge italiana non indica chi deve obbligatoriamente pagarla. La decisione spetta a chi fa il lavoro mettendosi d’accordo con il cliente.
E se ci si dimentica della marca da bollo, cosa succede? In questo caso ci potrebbe essere una sanzione da una a cinque volte l’importo della marca da bollo che non hai inserito nella ricevuta per prestazione occasionale. La sanzione viene emessa anche quando la marca da bollo riporta una data posteriore a quella della ricevuta.
La marca da bollo, quando deve essere attaccata nella ricevuta per prestazione occasionale? La marca da bollo va emessa nel momento in cui viene emessa la ricevuta per la prestazione occasionale.
Tra persone private la ricevuta per la prestazione occasionale?
La questione è molto semplice: se il cliente è un cittadino privato non deve andare a pagare la ritenuta ma dovrà solo versare l’importo complessivo del compenso pattuito. Mentre se il cliente è un’azienda con P.iva allora sì, questa azienda dovrà pagare la ritenuta d’acconto tramite f24 nel mese successivo al pagamento che ti è stato dato.
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